Il libro di Fabio Micconi e Marco Bratovich nasce dalla passione per i librogame e le atmosfere degli anni ‘80 e ‘90. In questa avventura impersoniamo i panni di Scott, un ragazzo mandato dalla famiglia in campeggio. Quello in cui si fanno nuove amicizie, quello in cui si sperimentano le prime scoperte, quello in cui ogni momento del giorno e soprattutto della notte si trasforma in avventura. Come ci raccontano gli autori.
Dalla sua nascita, la collana di librigioco Dedalo ha sempre voluto dare voce alle novità, sia letterarie che anagrafiche. In questi primi dieci numeri sono passati sia autori già collaudati, come Andrea Angiolino, Lorenzo Trenti e Cristiano Brignola, tra gli altri, che voci nuove che per la prima volta hanno deciso di cimentarsi nella letteratura a bivi.
Tra loro, Fabio Micconi e Marco Bratovich, che hanno recentemente pubblicato La leggenda del Lago Verde uscito come Dedalo 9.
Marco Bratovich è sviluppatore web di professione, non ha mai smesso di apprezzare le narrazioni fantasy, siano esse in forma di gioco, visivo o di lettura, e coltiva la passione della scrittura sin dalle scuole medie; passione che negli anni si è concretizzata con alcuni racconti brevi pubblicati.
Incontra Fabio Micconi negli anni dell’università, e capisce di aver trovato una spalla con cui accrescere esponenzialmente le idee per nuovi progetti. Anche Fabio, infatti, sin da bambino porta avanti la passione per la lettura e per i giochi. Quando il lavoro di programmatore e gli impegni quotidiani gli lasciano un momento, si immerge tra le pagine di un libro di fantascienza o in qualche vecchia avventura grafica sul pc.
Il loro incontro spinge entrambi a provare a fare il salto da consumatori a creatori di storie. Nasce così La leggenda del Lago Verde, libro che si ispira e vuole omaggiare i primordi delle avventure a bivi. Abbiamo intervistato i due autori per farci raccontare com’è nata l’idea di scriverlo.
“Negli ultimi anni – raccontano Fabio e Marco – si è affermato prepotentemente un ritorno nostalgico alle memorie dell’adolescenza, soprattutto legate agli anni ‘80 e ‘90. All’epoca internet non esisteva ancora e uno dei più grandi divertimenti era leggere e condividere storie di avventura, fantasy e non.
Anche noi siamo stati colti da questa ventata di retro entertainment, ed essendo stati grandi fan dei librogame in quegli anni ci è venuta voglia di rispolverare quella passione.
Da anni ci ritroviamo periodicamente a condividere idee che ci sembrano interessanti per mille progetti diversi, spunti creativi per avventure slegate da un media in particolare, ma la maggior parte di questi spunti rimane solo “su carta”: quello che manca è il tempo per realizzarli! Con queste premesse si è cristallizzata l’idea di prendersi il proprio tempo per creare un mondo nostalgico e fantastico. Cosa meglio di un libro poteva raccontare la storia che avevamo in mente? Le avventure di un ragazzino a cui accadono cose apparentemente soprannaturali, magiche ma non troppo, in modo da lasciare sempre aperto il dubbio: sarà davvero magia o è l’immaginazione del ragazzo che crea un mondo fantastico in cui vivere avventure di cui normalmente può solo leggere? Questo è il grande tema: raccontare e ricordare un tempo in cui la magia, per quanto inventata, era per noi ragazzi molto reale”.
Com’è andato il lavoro?
“Inizialmente non avremmo mai pensato di riuscire a pubblicare questa storia, quindi abbiamo deciso di farne un sito con l’avventura testuale in forma interattiva. Marco ha iniziato a scrivere i primi paragrafi, mentre Fabio preparava il sito. Poi anche Fabio si è dedicato un po’ al testo, rivedendo la parte già scritta e aggiungendo nuovi paragrafi, oltre a preparare uno schema di tutta l’alberatura delle scelte per gestire tutti i percorsi. Marco nel frattempo continuava a scrivere e disegnava anche le illustrazioni che sono state usate per la mappa e l’inventario. Alla fine ci siamo anche messi a tradurre tutto in inglese: il sito era in due lingue!
Eravamo entusiasti del risultato, quando ci è capitato di incrociare Dedalo a una fiera e abbiamo proposto loro il nostro lavoro. Il resto è storia”.
Quali sono stati i riferimenti che vi hanno ispirato?
“Innanzitutto una grande passione per i libri game e per Piccoli Brividi. Testi che ci hanno tenuto compagnia, fatto sognare e fatto sentire protagonisti di mille avventure ormai quasi trent’anni fa. In secondo luogo un richiamo nostalgico irresistibile per gli anni ‘80 e ‘90, quelli della nostra infanzia. Qualcosa che i media di oggi hanno capito molto bene come sfruttare. La potenza che i ricordi dorati di quegli anni esercita è troppo suggestiva da ignorare quando si sta pensando all’ambientazione.
Infine, l’idea iniziale deriva da un fatto reale. Marco era stato ospite di una colonia estiva nella quale i ragazzi più grandi si divertivano a raccontare storie dell’orrore ai bambini più piccoli per spaventarli. Tra di esse c’era appunto la storia di una mano che di notte vagava per l’edificio e aggrediva i bambini nel letto.
Inutile sminuire il marchio indelebile che una storia del genere ha avuto su un giovanissimo Marco! Pronto l’incipit, il what if, da lì poi è scaturita tutta l’avventura”.
Una storia e un progetto che hanno subito incontrato l’interesse dello staff di Dedalo e Raven Distribution/Vincent Books già dai primi contatti, e che sono diventati un librogioco appassionante e divertente, grazie al lavoro degli autori, all’editing di Lorenzo Trenti e alla mappa e alla copertina di Francesco Mattioli che affiancano le illustrazioni realizzate da Marco Bratovich.
La storia, come hanno accennato gli autori, gioca con il ricordo dell’infanzia, visto che il protagonista è Scott un ragazzo mandato dalla famiglia in vacanza nel campeggio della società dove lavora il papà: il classico campo estivo. Quello in cui si fanno nuove amicizie, quello in cui si sperimentano le prime scoperte, quello in cui ogni momento del giorno e soprattutto della notte si trasforma in avventura.
E tra queste pagine e questi paragrafi l’avventura non mancherà.
In fondo al libro, come tradizione di Dedalo, il minigioco di questo numero è a firma di Adriano La Vitola (che incontreremo in futuro anche nelle pagine principali di Dedalo), che propone un fumetto gioco dal titolo Toy Gun Wars, che ci trasporta in un breve ma intensa Battle Royale condominiale.
Dedalo 9
La leggenda del Lago Verde
Fabio Micconi e Marco Bratovich