Volumi illustrati formato gigante di H. P. Lovecraft in italiano – Doppio Volume
**Con Introduzione di Maxime Chattam!**
Nel Volume I di Montagne della Follia:
Arkham, 1933.
Il professor Dyer, eminente geologo, apprende che presto una spedizione scientifica partirà per lAntartide con lambizione di seguire le orme del gruppo che egli stesso guidò nel 1931. Nella speranza di dissuadere questo tentativo, Dyer decide di dare un resoconto completo dei tragici eventi cui è sopravvissuto, questa volta senza tralasciare i passaggi che aveva taciuto al suo ritorno, per paura di essere scambiato per un pazzo.
Due anni prima, le navi noleggiate dalla Miskatonic University erano sbarcate nel continente ghiacciato allinizio dellestate meridionale, e il contingente di quattro professori e sedici studenti si era immediatamente messo al lavoro. I primi risultati non tardarono ad arrivare e il biologo della spedizione, il professor Lake, insieme a diversi membri della squadra, partirono per seguire una promettente traccia di fossili. Dopo pochi giorni, annunciò via radio di aver scoperto esemplari stupefacenti di una specie sconosciuta, straordinariamente antica, prima di cessare ogni comunicazione dopo una terribile tempesta. Temendo il peggio, Dyer partì in loro aiuto il giorno successivo. Quello che aveva scoperto lì superava i suoi più inconfessabili timori…
Paesaggi desertici ghiacciati, creature indicibili di milioni di anni scoperte in uno stato anomalo di conservazione, strane strutture geometriche in cima a montagne nere, più alte dellEverest … questo racconto di Lovecraft ha ispirato generazioni di autori e registi, da John Carpenter, quando ha diretto “La Cosa”, a Guillermo del Toro che sogna di portarlo sullo schermo.
Affascinato da sempre dalluniverso di H.P. Lovecraft, François Baranger, illustratore famoso in tutto il mondo per il suo talento di artista concettuale per il cinema e i videogiochi, sè fatto carico del compito “ciclopico” di raffigurare le principali opere del solitario di Providence.
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Nel Volume II di Montagne della Follia:
Dopo latterraggio nella città sconosciuta, Dyer e Danforth entrarono nella parte sotterranea per fare una prima perlustrazione, spinti dalla curiosità scientifica e dal desiderio di trovare il giovane Gedney.
Sotto il ghiaccio, scoprono un gigantesco labirinto di pietra, incontaminato dalla notte dei tempi, dove innumerevoli bassorilievi descrivono la civiltà che ha vissuto lì, dal suo apice al suo declino. Tuttavia, presto, individuano le tracce della slitta di Gedney e seguono le sue tracce … fino al suo cadavere.
Se Gedney era già morto, chi hanno seguito dallinizio? Quali esseri hanno lasciato queste tracce e sembrano muoversi in questa città come se la conoscessero alla perfezione?
Congelati dal terrore, ma incapaci di resistere al loro desiderio di saperne di più sugli Antichi, i due uomini scendono sempre più in profondità in questo cimitero ghiacciato, ai limiti della paura e della follia…
Paesaggi desertici ghiacciati, creature indicibili di milioni di anni scoperte in uno stato anomalo di conservazione, strane strutture geometriche in cima a montagne nere, più alte dellEverest… questo racconto di Lovecraft ha ispirato generazioni di autori e registi, da John Carpenter, quando ha diretto “La Cosa”, a Guillermo del Toro che sogna di portarlo sullo schermo.
Affascinato da sempre dalluniverso di H.P. Lovecraft, François Baranger, illustratore famoso in tutto il mondo per il suo talento di artista concettuale per il cinema e i videogiochi, sè fatto carico del compito “ciclopico” di raffigurare le principali opere del solitario di Providence.
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Due volumi in copertina rigida con sovracoperta illustrata, ogni volume 64 pagine contenuti all’interno di un cofanetto.
“Ho iniziato a leggere Lovecraft dopo aver giocato al gioco di ruolo Il Richiamo di Cthulhu negli anni Ottanta. Ero un adolescente molto giovane, pensavo che fosse fantastico e avevo voglia di scoprire lautore che lo aveva ispirato. Così iniziai a raccogliere tutti i suoi racconti dai libri di cui entravo in possesso, senza essere ancora il “collezionista-completista” che divenni in seguito, era soprattutto questione dincontri, di fortuna. […] Il risultato finale è di rara precisione. Spero che ne rimaniate coinvolti quanto me. Sfogliate ogni tavola, ammirate la penetrazione della luce, la scelta dellangolazione e lasciatevi trasportare da questo dramma. Pensavo di conoscere Le Montagne della Follia, ma ora so che le mie conoscenze erano incomplete. Non vi farei mai più ritorno senza i disegni di François. Essi hanno segnato le mie retine con la stessa sicurezza delle parole di Lovecraft allepoca, e si sono fusi insieme. Per il meglio. Ora vi lascio al peggio, allorrore sulla banchisa. Copritevi molto e fate attenzione, che questo è un freddo che penetra e cattura lanima. Chissà se, nel volume 2, non riusciremo a contemplare anche la nostra, proprio sotto il ghiaccio…“
– Maxime Chattam